E-Democracy 2.0: un nuovo Sistema semi-utopico (di Nicola Iannibelli)

Torno dopo mesi a scrivere su questo blog per esporre un’ idea stramba ma verosimile.

La gente è sempre più disinteressata della politica, soprattutto in questa nuova era post-ideologica dove è difficile riconoscersi in una linea politica definita e coerente. Quasi nessuno si sente rappresentato dai partiti maggiori attuali. Nello specifico italiano PDL e PD sembrano ormai due facce della stessa medaglia e M5S un movimento cresciuto forse con intenzioni più o meno nobili ma che sta dimostrando una totale inesperienza e anche una buona dose di incoerenza. Ma questa è la mia opinione e so perfettamente che molti di voi la vedono diversamente. Infatti mi serviva solo per aprire il discorso, anche perchè io non parteggio per nessun partito anzi.

Oggi però non voglio parlare di politica attuale o delle mie opinioni politiche, ma, come vi dicevo, sono qui per esporvi un’ idea.  Nello specifico un nuovo tipo di sistema non del tutto assurdo che possa garantire una reale e totale democrazia. Una democrazia diretta però settoriale in un certo senso.

Tutti abbiamo notato come ultimamente anche il sistema della democrazia stia dando risultati negativi, dal Brexit alla vittoria di Trump. Se la democrazia sta fallendo è dovuto credo anche al condizionamento mediatico che tutti subiamo e al dilagarsi delle opinioni populiste emanate dall’ esperto del momento. Infatti oltre ai media autoritari come TV e giornali dobbiamo stare attenti anche e soprattutto ai social, dove tutti possono influenzare gli altri pronunciandosi su qualsiasi cosa anche se privi di qualsiasi esperienza.

Ok, chiudo di nuovo questa piccola mademocrazia-e-partecipazione-l-bcoopb inerente divagazione per esporvi finalmente la mia idea, che però è una rivisitazione diciamo più radicale del concetto di E-Democracy:

È un’ idea che si potrebbe applicare in un intero Paese, ma anche solamente in una regione o addirittura in un singolo Comune o, nell’ ambito lavorativo, in una cooperativa o in qualsiasi ente.

Un ruolo importante lo gioca la tecnologia, e quella attuale sarebbe già ottimale per realizzarla.

 

IN PAROLE POVERE (prendendo come esempio un comune per semplificarci la vita):

Ogni persona maggiorenne deve crearsi un profilo in un apposito portale web, autenticato con un documento di identità. Questo profilo è importante e non può essere falsato perchè ha il valore di Tessera Elettorale.

Alla creazione di questo profilo bisogna compilare un test che stabilisce le attitudini del cittadino e l’ orientamento culturale e professionale. Anche il test è importante perchè darà poi accesso a determinate sezioni del portale in base alle attitudini personali.

Cosa fa il cittadino con questo portale? Semplice, lo usa quotidianamente o quasi per votare leggi. Il cittadino sostituisce chi lo governa, definitivamente.

AHAHAHAHAHAH.

Si, fa ridere… ma ci ho ragionato un bel po’ e ho trovato una coerenza in questa folle idea. E per dimostrarvelo elencherò una serie di dubbi che mi sono posto e le risposte che ho trovato per avvalorare questa teoria:

-Ma così non si rischia di far votare leggi a gente che potrebbe non comprenderle?

-Si, ma per questo prima di tutto vengono create le sotto-sezioni in base alle attitudini. Se una legge riguarda l’ edilizia ad esempio, voterà solo chi ha esperienza o le conoscenze teoriche di quel settore. Se una legge riguarda le scuole voterà solo chi insegna, studia (sempre che sia maggiorenne) e lavora nelle scuole. Al contrario le leggi di natura etica e che riguardano tutti (aborto, eutanasia, divorzio, legalizzazione droghe ecc.) le voteranno tutti come si è sempre fatto.

-Ok, ma comunque questo sistema richiede che tutti siano preparati e aggiornati!

-Vero, perciò chiunque viene chiamato a votare riceve direttamente sul portale tutti i documenti che riguardano la legge da votare con dovuto anticipo, in modo che abbia il tempo per studiarli e crearsi una propria opinione. Se necessario si potrebbe anche applicare un test di comprensione dei documenti prima di votare per essere sicuri che il cittadino non faccia il furbo o voti con superficialità.

-Mmmh. E allora chi propone le leggi che vanno votate?

-Semplice. Petizioni direttamente sul portale. Chiunque può proporre una legge (ovviamente sempre in base alle proprie attitudini) e quando riceve un tot di adesioni diventa votabile. Per le leggi di natura etica ovviamente il numero di adesioni deve essere più alto perchè riguardano tutti.

-Ma così non esisterebbe più nessun dipendente statale?

Beh no. Tutti gli enti e i dipendenti statali come addetti alle poste, addetti agli archivi, gli uffici comunali che rilasciano i permessi ecc. resterebbero aperti. In realtà verrebbe eliminata solo la classe politica, con le relative spese e abusi di potere.

Si aprirebbe però una nuova importante categoria di dipendenti statali addetti al portale: i tecnici, che controllano continuamente il sito per evitare manomissioni e attacchi informatici, e il personale che smista le documentazioni necessarie per ogni legge.

Qui come dicevo si differenzia dalle varie versioni di E-Democracy sviluppatesi in questi anni: finora il web è stato proposto come intermediario tra cittadino e rappresentante del popolo. Invece questa versione si propone di eliminare proprio il rappresentante, l’ autorità. E qui il ruolo delle sezioni suddivise in base alle attitudini è fondamentale. Perchè nella sanità mi rappresenterà tutta la sanità!

Bene, ora non ricordo gli altri problemi che mi ero posto quando ho elaborato questa teoria semi-utopica.

La definisco semi-utopica perchè non è irrealizzabile, è solo estremamente difficile da realizzare, complici un sistema radicato che ha sempre funzionato con l’ autorità, con una o più persone che si sono poste al di sopra di tutte le altre credendo o meno di fare il bene di tutti. Complice anche la convinzione del popolo (soprattutto quello italiano) che ci deve essere qualcuno al potere, in modo da poter scaricare le nostre responsabilità di cittadini a qualcuno che lo faccia per noi, e che se ne prenda anche la colpa e le nostre invettive se va male (come sempre ahimè).

La cosa che mi fa mettere da parte momentaneamente la mia misantropia e mi fa insistere un minimo è che si potrebbe applicare anche a piccole istituzioni, anche solo per un periodo di prova, così da studiarla e migliorarla con dati empirici magari, un domani.

Chiudo invitando chiunque legga a pormi altre domande o di aggiungere opinioni personali, in modo da perfezionarla insieme.

PS: Non sono un esperto di politica e so di aver trattato il tema forse con una certa leggerezza e/o superficialità, ma prendete questa pagina per quello che è, e cioè un pensiero vagamente ponderato dal sottoscritto (forse anche già esistente, non lo escludo del tutto) e riportato in forma testuale.