Pornopolis #18 KISS DALLE STELLE ALLE STALLE (un articolo di Stefano Di Giuseppe)

Vi è mai capitato di essere fan di una band? Ascoltare la loro musica tutti i giorni, avere sul proprio profilo social centinaia di immagini riguardanti loro, comprare oggetti con il loro nome sopra e se siete proprio dei fan seguire anche i gruppi e le pagine a tema (andare ai concerti non va più di moda)? Bene, se non lo avete mai fatto siete delle persone normali se invece lo avete fatto vi ricordate qual è stato il vostro primo gruppo? Beh il mio sono stati i KISS.

Ci sono persone che non ascolano più i gruppi che hanno seguito quando erano piccoli e io sono uno di questi, non avrei mai ascoltato un’altra volta i KISS, se non fosse che qualche giorno fa la radio della mia panda fa partire Rock & Roll all night inutile dire che 130 sto arrivando poteva solo accompagnare. Fatto sta che finita la canzone ho ripensato a tutto quello che i KISS hanno significato per me quando ero all’inizio della mia adolescenza, superato il magone iniziale, che viene ogni volta che si ricordano le amicizie e le relazioni passate, mi sono detto: perché non parlare di loro nella mia rubrica e così ecco a voi i KISS!

Bene, come posso introdurre una delle band mi famose, discusse ed importanti nella storia della musica?Beh…non me ne vogliate ma erano una banda di cretini geniali ed ora sono una band che va avanti solo per il logo. Questa è la storia dei Kiss.

Un giorno un tipo di nome Paul che abitava a New York, suonava musica rock (faceva il frontman che ai tempi era un modo gentile per dire che non sapeva fare una mazza) e stava per raggiungere il successo con la sua band. La sera prima della registrazione del suo primo album Paul si spara un acido fa un bagno in una fontana prendendo il raffreddore, il giorno dopo si presenterà in sala di registrazione quasi senza voce e niente… Finisce a suonare qualche anno dopo con un tizio di nome Gene che gli sta abbastanza sui coglioni.


Gene è diverso, anche se vive pure lui a New York e come Paul anche lui è di famiglia ebrea (non è una battuta), insegna come maestro, legge fumetti e suona (la chitarra). Paul e Gene entrano in una band insieme e, dato che hanno culo, registrano un solo album che non verrà mai pubblicato con il conseguente abbandono degli altri membri. Loro però non demordono e vogliono suonare! Gene legge un annuncio di un mezzo batterista jazz italoamericano e lo recluta nella band!


Il batterista si chiama Peter, lui è … il classico italoamericano degli anni “70 era nelle gang di New York, cercava di uscire dai suoi burrascosi rapporti con la malavita e niente ogni tanto suona la batteria. I tre insieme, da bravi amici, prendono un appartamento e si mettono a cercare un chitarrista mentre Paul fa il tassista, Gene continua ad insegnare e Peter…beh lui chiude i suoi rapporti con le persone sbagliate.

 

Comunque i tre organizzano delle audizione e si mettono alla ricerca di un chitarrista serio, questo perché Paul cantava e suonava la chitarra ritmica (o comunque ci provava), Gene era passato al basso per non cacciare dalla band il suo “amico” e Peter… lui pestava i tamburi. Comunque fanno ste audizione e tra i vari tipi che si presentano ve ne dovete ricordare solo 3: Jay Jay French che fonderà i Twisted Sister dopo non aver passato il provino, Bob Kulick meglio noto come “ti vedo solo come un amico” ed un tizio di nome Paul che però per fare il figo si fa chiamare Ace.

Ace viene da una famiglia di musicisti, è un bravo chitarrista, è un cazzone doveva partire per il Vietnam ma non ci è andato e beve…tanto. Ruberà il posto a Bob dopo essersi messo a suonare per conto suo ad audizioni concluse, Bob verrà scelto come turnista/ruota di scorta in caso Ace avesse abbandonato almeno fino all’ 82.

Paul (quello che sa solo cantare) propone ad i suoi amici di chiamare la band KISS ed loro accettano, inizia già da qui la genialità del quartetto. Immaginate di essere negli anni “70, fatto? Bene, adesso immaginate di essere a New York, fatto? Bene, adesso pensate di essere un membro attivo della protesta studentesca di quegli anni, ascoltate solo musica impegnata di gruppi dal nome impegnato e forse la settimana scorsa un poliziotto vi ha spaccato il sopracciglio con una manganellata mentre protestavate contro la guerra, fatto? Bene, adesso immaginate di essere dentro un locale di sera, fuori fa freddo e voi siete al bancone con il menù, siete indecisi se prendere un hamburger o la crostata, sul palco dietro a voi si sentono dei rumori. Vi girate e vedete che è pieno di amplificatori, alcuni sono rotti e non sono neanche collegati, vedete salire quattro tipi vestiti di nero con il trucco in faccia simile alle maschere del tetro Kabuki. Lo sguardo vi scappa su un cartello dove c’è scritto il nome della band: KISS. Non avete ancora capito cosa sta succedendo quando sentite che quei quattro tipi si mettono a cantare una canzone sulle gioie dei rapporti anali dove c’è un tipo che chiede alla sua ragazza di dargli il culo perché alla fine… non ha niente da perdere. Il titolo della canzone è Nothin’ to Lose e fa parte del primo album della band: KISS (la fantasia proprio).


Sorvoliamo il fatto che la prima volta che i Kiss si esibirono in un locale il gestore si incazzo con loro, nessuno dei clienti aveva consumo dato che erano rimasti tutti a bocca aperta, oggi ci sembra normale ma ai tempi fare cose del genere significava veramente essere alternativi. Parliamo dell’album invece: viene considerato ancora oggi uno dei lavori migliori che abbiano mai fatto e niente deve essere ascoltato (secondo me non è tutta sta bellezza). Alcune curiosità riguardanti l’album sono che: fu un flop, il primo tour dei Kiss per portare avanti il disco fu fatto in Canada perché in America non se li filava nessuno, il trucco del batterista (il gatto) è stato l’unico eseguito da una truccatrice professionista e la copertina in origine doveva avere al posto dello sfondo nero dei palloncini. Il tipo che fece la foto infatti credeva che servisse per una pubblicità per dei pagliacci che si esibivano alle feste di compleanno.


Andiamo al secondo album del 1974: Hotter than Hell. Incominciamo a ragionare, per certi versi è un album che torna un po’ indietro rispetto al primo ma non è da buttare, a mio parere è meglio di Kiss, comunque si fa sempre più sentire come il gruppo in sala di registrazione non riesca a rendere. I Kiss vogliono fare il botto. Due curiosità riguardanti l’album sono che la copertina ricalca, o meglio dovrebbe ricordare un manga giapponese (perché i KISS erano kawaii prima che andasse di moda) e tutti i membri del gruppo in copertina sono ubriachi tranne Gene, lui è astemio.


Segue nel 1975 Dressed to Kill, quest’album è amato dai fan, non c’è nessuno che non lo apprezzi pure i critici lo giudicano un buon lavoro ma tutti si dimenticano che con quest’album i KISS stavano per finire la loro storia insieme. Sapete perché? Perché vendevano troppo poco! Non se li cagava nessuno! I KISS avevano scritto pure Rock & Roll all night che adesso conoscono quasi tutti quelli che hanno mai ascoltato rock o metal ed è ritenuto il loro successo di sempre. Ma niente, nel 1975 i KISS stavano per essere scaricati dalla loro casa discografica nonostante i vestiti di scena, i trucchi ed i live epici.


Dovevano inventarsi qualcosa e dovevano inventarselo subito e così pensarono di fare una cosa che pochi facevano all’epoca: registrarsi durante un live. I KISS hanno salvato la loro carriera diventando quello che sono dopo la registrazione di un disco live, da li tutto è cambiato. Solo i fan che andavano ai loro concerti sapevano che razza di animali erano, e quanto sapevano intrattenere il pubblico, ma adesso anche quelli che riuscivano a comprarsi solo i loro dischi potevano immaginare di essere ad un loro concerto mentre erano nel salotto di casa a fare i deficienti davanti il giradischi! Una bomba e una rivoluzione ma soprattutto un contratto discografico fatto come si deve. Nel frattempo il pubblico scoprì Rock & Roll all night e così arrivò un altro piccolo successo che confermava quanto i KISS potessero spaccare. Nel 1975 i KISS hanno scritto un pezzo della storia della musica registrando il loro Alive!.

Nel 1976 esce quindi un altro album: Destroyer. Oggi è considerato uno dei 500 album migliori di tutti i tempi, ma il discorso è lo stesso di Dressed to Kill, non se lo calcolò nessuno dopo il primo mese, se non dopo che un tizio, che faceva il DJ in una stazione radio, non girò il vinile e trasmise Beth una ballad scritta e cantata dal batterista Peter Criss. Il successo fu enorme! Tutti volevano quell’album in ogni stazione radio veniva trasmesso solo Destroyer ! Il successo fu così inaspettato ed incredibile che per rendere l’idea dovreste immaginare che  Hei Jude fosse stata scritta da Ringo Starr. Senza Beth canzoni come Detroit Rock City, God of Thunder e Shout It Out Loud, oggi capisaldi della band, non sarebbero niente!

Sempre lo stesso anno i KISS tornano in sala di registrazione e tirano fuori Rock and Roll Over. Un album orecchiabile e simpatico in cui i Kiss cercano di fare pezzi meno cupi ed un po’ più piacioni, imparano la lezione di Destroyer : come prima cosa mettono il batterista a scrivere. Peter non delude e compone Hard Luck Woman che raggiungerà la top 20 statunitensi. Sinceramente lo ritengo un buon lavoro se avete una macchina e volete qualcosa da ascoltare nel mentre che guidate è perfetto.


Arriviamo al 1977 anno di uscita di Love Gun, decisamente più di carattere rispetto all’album precedente ma non tanto da essere uno dei miei preferiti, il brano che ho apprezzo di più è la cover dei Crystal rinominata per l’occasione Then She Kissed me. Nel frattempo già si può vedere come al quinto album i KISS sembrino i Beatles prima dello scioglimento; una canzoncina al chitarrista, una al batterista e le altre sono di Paul e Gene. Love Gun sarebbe stato l’ultimo album della band se non fosse stato per l’agente del gruppo che li convinse a quella che doveva essere un’uscita di scena più in grande stile.


Nel 1978 esce il White Album dei KISS, e già qui accenniamo ad un discorso che affronteremo meglio dopo, i KISS sono una macchina capitalista che vuole guadagnare soldi e l’unica cosa che hanno in comune con i Beatles è l’essere in quattro. Escono così 4 album in contemporanea sotto il progetto KISS, il gruppo voleva dividersi e tutti volevano iniziare una carriera da solisti però… le cose non sono andate così. L’album di Peter vende poco ma in Europa va tanto, Paul invece fa l’unico album solista senza cover ed anticipa quello che sarà il sound dei KISS negli anni “80 in cui prenderà la direzione del gruppo. Gene Simmons invece tira fuori dal cilindro una mistura di Rock, pop e Blues rock con collaborazioni da paura che gli farà raggiungere il disco di platino, inutile dire che invece i fan si aspettavano qualcosa di un po’ più pesantuccio dal Demone che arriva a fare anche una cover presente nel film Disney Pinocchio. Il record delle vendite però se lo va a prendere Ace che invece fa un album in perfetto stile anni “70 spendendo veramente poco rispetto ai suoi compagni.


Lo spettacolo piace,ma i KISS perdono un po’ di fan e i brani da solisti non funzionano così tanto da fargli chiudere baracca, per il momento preferiscono rimanere insieme e godersi la loro immagine creata negli anni. Qui inizia il discorso serio del nostro articolo. I KISS, come detto prima, hanno creato una loro immagine che ha presa sul pubblico  ancora oggi, sono dei personaggi dei fumetti in carne ed ossa e sfruttano la loro immagine per guadagnare: i KISS hanno creato il concetto moderno di star della musica. Oggi è normale vedere un’artista curare maniacalmente il reparto merchandising, ai tempi non lo era, soprattutto non come i KISS. Il bassista Gene Simmons addirittura arrivò a vendere lui stesso gli oggetti con sopra il logo dei KISS da palco durante i concerti, e fu uno dei primi a puntare sempre sul marketing. Furono il primo gruppo a trasformarsi in una specie di brand. I KISS hanno creato tutto questo, sì hanno fondamentalmente rovinato la musica ma qualcuno doveva pur farlo. Ognuno dei membri aveva un personaggio Paul era lo Starchild e giocava a fare la parte dell’omosessuale mentre nel frattempo faceva a gara con Gene nello scoparsi le fan, decise di truccarsi in questo modo dopo aver visto 2001 Odissea nello spazio, le movenze da omosessuale gli furono consigliate per aumentare le vendite. Gene era The Demon, brutto, cattivo, insano, violento una… una caricatura in piena regola faceva le linguacce, volava sul palco, ingoiava spade, giocava con il fuoco e sputava sangue finto. Un cazzo di wrestler. Ace invece era lo Spaceman un alieno che teoricamente sarebbe dovuto essere figo e triste in stile Silver Surfer in pratica era un tipo ubriaco dalla mattina alla sera con del trucco grigio in faccia. Peter invece era il gatto, non aveva niente di particolare però con delle piattaforme ai concerti riuscivano a farlo alzare da terra con la batteria.

 

Siamo nel 1979 ed esce Dynasty! Che dire… fu l’arrivo del successo mondiale ma segnò la fine della band. Ace era sempre più dipendente dall’alcol, Peter incominciava ad accusare sempre più problemi a causa delle droghe mentre Paul e Gene si occupavano fondamentalmente di mandare avanti il logo. Così appaiono i colori sgargianti che sostituiscono il nero, il basso di Gene diventa un’ascia lo Spaceman diventa blu mentre Peter diventa verde. Per rendere il clima più vivibile all’interno del gruppo viene ingaggiato come produttore del disco il produttore dell’album da solista di Peter, lui suonerà solo in un pezzo per il resto verrà sostituito dal batterista dell’album solista di Ace. Da questo album verrà fuori l’intramontabile I was made for lovin’ You baby oltre che l’odio dei fan che si sentiranno traditi dalla svolta disco music dei propri beniamini.


Nel 1980 esce Unmasked ed è l’ultimo album in cui viene accreditata la formazione originale, questo perché Peter non suonerà in nessun pezzo, ed anzi verrà sostituito più in la da un altro italoamericano Eric Carr. L’album rimane sul genere disco e va tanto in Europa, i fan però sono divisi e a nessuno piace che il batterista sia stato cambiato con uno che adesso porta la maschera della volpe, Carr infatti si prendere addosso tutto l’odio dei fan agli inizi. I KISS sono definitivamente in declino ed è solo questione di tempo prima che si fermino, o almeno così sembrava.


Ci troviamo nel 1981 adesso ed il gruppo decide di fare un cambio drastico di genere, la band compone un concept album che si rivelerà essere uno dei suoi flop più grandi: Music from “The Elder” . Anni dopo verrà rivalutato come uno tra i lavori più originali della band, ed io sono d’accordo con questa rivalutazione perché è uno degli album che preferisco del gruppo. Ma tornando al 1981 questo album passò alla storia solo come l’album in cui i KISS si tagliarono i capelli, un vero disastro per il gruppo. La svolta verso temi più maturi in stile anni “70 verrà ripagata infatti con l’ostilità di fan e critica, in Italia invece l’album venderà bene tanto che i KISS saranno ospiti in collegamento televisivo a San Remo, sarà l’ultima volta in cui verrà visto Ace alla chitarra. Non furono organizzati tour per promuovere l’album che in teoria sarebbe dovuto essere la colonna sonora di un film mai prodotto.


Nel 1982 invece i KISS sono ridotti ormai a 3 membri con l’abbandono di Ace, sostituito da Vinnie Vincent, il gruppo tira fuori uno degli album più importanti nella storia del metal: Creatures of the Night. Metal in stile anni “80 che viene consigliato a tutti quelli che vogliono incominciare ad ascoltare il metallo pesante, una piccola gemma che però ebbe un unico problema: era un paio d’anni in anticipo rispetto all’esplosione della scena metal. Nonostante un tour fantastico in cui la postazione della batteria aveva la forma di un carrarmato ed hits travolgenti come I Love It Loud, non salveranno questo album da un sostanziale fallimento commerciale.


Arrivati nel 1983 i KISS non hanno più niente da dire, potevano fermarsi e basta. Avevano recitato la parte di quelli che passavano la notte a fare festa, avevano avuto la svolta Disco music, avevano provato a darsi un tono tagliandosi i capelli e ad incazzarsi come le bestie urlando contro i microfoni. Potevano farsi i fatti loro ed andarsene, vivendo nel ricordo dei vecchi album. Dopo il 1983 i KISS smettono di dare un qualsiasi contributo alla musica e si giocano l’ultima carta: togliersi la maschera. Nel 1983 esce Lick it up un album che, se avesse avuto il nome di qualsiasi altra band non avrebbe avuto neanche la metà del successo che ha avuto, l’unica cosa che lo differenzia dagli altri dischi pop metal degli anni “80 è che questo disco è firmato KISS ed in copertina campeggiano i 4 quattro membri della band senza trucco per la prima volta dopo quasi dieci anni di attività. Tutti quanti si precipitano a comprarlo, tutti volevano vedere chi erano i KISS in faccia! Il successo è buono tanto da convincere il gruppo a seguire la scena hair metal.


Il 1984 vede l’uscita di Animalize : Vincent viene buttato fuori, farà causa ai KISS e perderà, al suo posto viene reclutato Mark St. John, suonerà in quasi tutte le tracce dell’album ma non completerà il tour del gruppo. Il chitarrista, scomparso nel 2007 per emorragia cerebrale, verrà sostituito a causa di una rara forma di artrite. Al suo posto entrerà il fratello minore di Bob Kulick , Bruce che suonerà nella band per il resto degli anni “80 e parte dei “90. Il disco sarà un successo ed è il mio preferito dei KISS.


Nel 1984 uscirà anche Asylum dove Bruce si metterà in evidenza, è un buon lavoro ed è tra i dischi che io consiglio dei KISS, peccato che in quel periodo i fan fossero sempre più divisi riguardo le scelte della band. Il gruppo infatti incomincerà a perdere popolarità omologandosi alla scena pop metal del tempo, i KISS si avviano a diventare una goccia in mezzo al mare.

 

Nel 1987 esce Crazy Nights, altro album molto pop che i critici dicono “riprendere lo stile AOR di Paul e le canzoni meno ispirate e più ruvide di Gene Simmons”, la verità è che in quegli anni Paul aveva preso la direzione artistica della band perché era rimasto l’unico membro fondatore ancora attivo. Simmons infatti si dedicava ai suoi progetti esterni di attore e produttore musicale, i suoi risultati furono miseri o limitati ad alcune apparizioni un po’ più riuscite.


Nel 1989 invece con Hot in the Shade i KISS raggiungono per l’ultima volta, fino ad oggi, la Top 10 americana con il brano Forever, lo stesso Ace, ex-chitarrista dei KISS, farà la cover di uno dei pezzi presenti nel disco. Ascoltarlo non è un must ma io ve lo consiglio. Hot in the Shades  vede anche, per la prima volta dal 1983, Gene e Paul riprendere per un minuto i panni dei vecchi KISS ,completi di trucco pesante e vestiti di scena, nel video Rise to It. Sarà questo poi l’ultimo album in cui Eric Carr verrà accreditato come batterista.


Finiti gli anni “80 però i KISS si ritrovano di nuovo con il culo per terra, finiscono per essere quello che nessuna band di ragazzi vorrebbe mai diventare: la band preferita di mamma e papà. E sì i KISS perdono, o meglio vedono crescere i loro fan che ormai sono diventati adulti, molti si sono sposati ed hanno addirittura avuto dei figli che sono cresciuti e adesso stanno iniziando ad ascoltare musica. I KISS rischiano di finire nel dimenticatoio come la maggior parte delle band pop metal degli anni “80, hanno bisogno di attirare l’attenzione e lo devono fare alla svelta. Esce così nel 1992 Revenge, che dire…insieme ad Animalize il mio disco preferito dei KISS, pesca un po’ dalla scena metal più pesante di fine anni “80  e fa il verso all’heavy metal più classico. I KISS mettono i giubbotti di pelle, gli anfibi e nonostante incomincino a vedersi le rughe e qualche capello bianco sono pronti a spaccare tutto. L’album vede però la scomparsa del batterista Eric Carr morto nel 1991, sfiancato da un cancro il musicista parteciperà solo ai cori di God gives rock and roll to you. Ci saranno alcune polemiche che vedranno i due membri fondatori al centro di alcune voci che li vedevano in veste di manager spietati già pronti con la lista dei sostituti, e forse in realtà non sono tante infondate. Verrà reclutato Eric Singer alla batteria mentre i KISS si preparano ad un mega tour in cui sano presenti addirittura spogliarelliste sul palco. Una figata pazzesca, gli stereotipi dei gruppi metal anni “90 in un solo tour.


Nel frattempo i Paul Stanley e Gene Simmons ricontattano gli altri membri storici della band ed incomincia già sentirsi odore di reunion, nel intanto però ricordiamoci come gli anni “90 portarono con se una piaga micidiale per la musica: il grunge. Questo genere rese l’ultima fatica dei KISS un sostanziale fiasco perché l’heavy metal non lo voleva più nessuno. Tutti volevano essere come Kurt Cobain, tutti volevano essere a Seattle, tutti volevano essere tristi come i musicisti Grung e con mio sommo dispiacere mi chiedo perché non si siano sparati tutti quanti in bocca. Comunque i KISS ci riprovano ancora una volta, ma non ci credono più di tanto, e fanno uscire Carnival of Souls nel 1997, uno dei dischi più originali e belli a mio parere, considerato uno dei momenti più bassi della discografia della band: il grunge unito a sonorità elettroniche e all’alternative non andò a genio a nessuno ai tempi. Inutile dire che le voci sulla reunion erano vere e così Eric Singer e Bruce Kulick furono licenziati, quest’ultimo per sempre.

 

Nel 1998 esce Psycho Circus e per quanto possa essere considerato uno dei migliori 10 album dei KISS, e per certi versi piaccia anche a me, lo ritengo un insulto intellettuale alla stessa idea alla base dei KISS. Con questo disco si ritorna alle sonorità classiche condite da influenze heavy metal, nel tuor si fondono insieme l’immaginario creato in Dynasty con quello di Creatures of Nights quasi facendo finita che il resto degli anni “80 non esistesse. Tornano le maschere, gli oggetti di scena ed i membri originali e con questi anche le polemiche. Infatti sarà minima la presenza di Ace e Criss che come negli anni “70 suoneranno in due tracce in croce mentre nelle altre verranno chiamati altri artisti poi non accreditati, volete sapere il problema? Beh cazzo gli anni “70 sono finiti da un pezzo! Una volta potevi permetterti di nascondere certe cose ai fan ma dagli anni “90 la storia incomincia a cambiare ed i KISS vengono bombardati dalle polemiche dei fan. Tolto questo che però è un classico dei KISS il vero problema a mio parere è un altro! I KISS con questo album cercano di negare l’evidenza, loro non sono più i 4 cretini di NEW YORK, ma un gruppo di cinquantenni con la piazzetta in testa il fisico sformato e le gambe che incominciano a far male. I KISS fingono di non vivere l’effetto Roger Daltrey,che cantava di morire prima di diventare vecchio negli anni “60 (è ancora vivo), e fanno finta di appellarsi a concetto di famiglia creata dalla band e dai fan. Ritengo che l’unico momento veramente esaltante di quel periodo sia stato il tour in Sud America dove i KISS vennero aperti dai Rammstein, che all’epoca erano solo al secondo album. I KISS diventano a tutti gli effetti un evento per famiglie, una tradizione vuota e priva di senso dove le persone fingono di non sentire le prime steccate del frontman e gli scivoloni con la chitarra di Ace.


La pacchia dura poco, le luci sono belle la reunion è bella, tutti amano i KISS, sono tutti una grande famiglia e blablablabla. Ace viene cacciato di nuovo dalla band e Peter Criss lo seguirà poco dopo facendo il suo ultimo tour con i KISS aggiungendo per l’occasione una lacrima alla sua maschera in cerone. La cosa rasenta il patetico perché, togliendo il fatto che si sta parlando dei KISS, è incredibile vedere come dopo più di vent’anni di musica ed una certa carriera alle spalle alcuni atteggiamenti come la voglia di dominare di Gene e Paul o l’intrattabilità di Ace siano rimasti sempre uguali. Lo spettacolo però deve continuare, nonostante siano sempre più vecchi Paul e Gene vogliono riportare tutto il vecchio stile dei KISS con i live sempre più spettacolari. I membri incominciano a mettersi le parrucche, o meglio smettono di negare di mettersele, le luci sul palco aumentano, le coreografia sono sempre più complesse. Eric Singer viene richiamato come batterista mentre il posto di chitarra solista viene affidato a “faccia di culo”, meglio noto come Tommy Thayer il primo membro che è riuscito a passare da una cover band alla band originale nella storia della musica! Sì lo so state pensando anche voi a Ripper Owens nei Judas Priest. Comunque è inutile dire che i KISS fanno uscire compilation su compilation dei loro vecchi successi ri-registrati o riarrangiati , nel mentre Gene e Paul fanno uscire due lavori da soliti, Simmons si conferma ancora una volta un’artista che cerca di essere il più piacione possibile con una cover dei Prodigy, certe cose non cambiano mai. Alla fine esce un nuovo disco nel 2009, Sonic Boom, a quasi dieci anni dal lavoro precedente, l’album ebbe un grande successo ed è l’apoteosi della mediocrità. I KISS scimmiottano loro stessi proponendosi in modo autoreferenziale in ogni aspetto dai costumi alle canzoni, dal tuor alla copertina dell’album che è una citazione alla copertina di Rock and Roll Over del 1976. Unica nota interessante di questo periodo sono i continui fischi ed insulti ricevuti da Thayer che ancora oggi vede tra il pubblico gente pronta a fargli presente che non sarà mai bravo quanto Ace urlandogli contro, mostrando magliette e cartelli.


Nel 2012 esce poi Monster, l’album sempre molto autoreferenziale con una copertina che ricorda lo stile KISS anni “70, è un album discreto sicuramente più originale di Sonic Boom ma è la conferma dell’attuale situazione dei KISS: Paul Stanley guida la band nelle scelte artistiche e nei testi, Gene Simmons paga il prezzo di aver fondamentalmente lasciato la band a se stessa durante gli anni “80 con uno spazio artistico molto ridotto, ma si consola con il merchandising che cura maniacalmente. Singer e Thayer invece sono due signor nessuno, due tipi che prestano il corpo alla maschere dello Spaceman e di Catman.


Oggi i KISS hanno più di quarant’anni di carriera insieme, non si sono mai fermati e sono sopravvissuti a tutto quello che il mercato della musica gli ha messo davanti, in questo bisogna riconoscere la grande abilità di Paul e Gene. Tuttavia nonostante sia una delle band più conosciute l’unica cosa che vedo io oggi è un gruppo di sessantenni che non si può permettere neanche la metà delle cose che fa sul palco: sono vecchi e sono pieni di soldi possono lasciare quando vogliono ma non lo fanno. Non sono nessuno per giudicare ma questo tipo di gruppi rovina la musica perché tutti vogliono andare a sentire loro invece che un gruppo emergente, vogliono sentire la solita minestra riscaldata e farsi la foto coi KISS spendendo un centinaio di euro solo per guardarli con il binocolo piuttosto che comprarsi il disco di una band nuova. Preferiscono vedere un sessantenne, che ogni sei mesi deve operarsi all’anca, saltellare su una piattaforma ruotante non azzeccando neanche una nota piuttosto che ascoltarsi un concerto come si deve. Però è così che funziona, nessuno ascolta più una band per quello che sente ma per quanti la seguono

You wanted the best! You’ve got the best! The hottest band in the world… KISS!